Archeologia storia le più belle cose del mondo
Dottrina secondo la quale il vero cristiano non deve possedere niente. Ebbe un ruolo determinante nel definire diversi movimenti religiosi, ereticali e non, del XII-XIII secolo. Dopo aver avuto una qualche parte nelle lotte (pataria) contro la chiesa simoniaca, il pauperismo fu al centro del movimento dei Poveri di Lione e divenne poi una crescente forza di protesta nei confronti delle istituzione ecclesiastiche. L'autorizzazione papale dell'ordine dei frati minori di San Francesco (1223) e il suo successivo grande successo incanalarono le istanze pauperistiche, in una istituzione più facilmente controllabile ed evitarono che esse si trasformassero in una potente forza di contestazione ereticale. Ma le polemiche sulla povertà ricomparvero presto all'interno dello stesso ordine francescano, che si divise in due gruppi pronti ad accusarsi reciprocamente di eresia. Sette dei frati irregolari che praticavano e predicavano il pauperismo accentuandone i toni rivoluzionari e millenaristici cominciarono a comparire in molte città italiane verso la fine del XIII secolo, venendo condannate come eretiche e duramente combattute dalle autorità ecclesiastiche, come accadde agli apostoli di Parma e ai seguai di fra Dolcino (1306-1307). Benchè papa Niccolò III avesse dichiarato nel 1279 che i francescani erano autorizzati a usare in modo povero beni che andavano considerati proprietà della chiesa, gli spirituali accrebbero la loro polemica, producendo con i fraticelli un'ala ancor più estremista. Il concilio di Vienne (1311-1312) cercò di mediare il contrasto, ma nel 1317 il papa Giovanni XXI condannò come eretica la stessa tesi centrale del pauperismo, cioè che Gesù e gli apostoli non avevano mai posseduto niente. Le fiamme dei roghi posero fine al movimento dei fraticelli e al più moderato pauperismo delle beghine e dei bergardi.